Come effettuare una manutenzione preventiva su dighe e fiumi

Le forti piogge che si sono abbattute a maggio in Emilia Romagna e a luglio in Lombardia hanno mostrato, tra le altre cose, come sia sempre più necessario un sistema di manutenzione preventiva su infrastrutture ed edifici. Invece di intervenire una volta che il danno è fatto, è importante agire prima, in modo sistematico, individuando le potenziali vulnerabilità a cui rimediare.  

La manutenzione preventiva fa proprio questo: monitora con controlli periodici lo stato di salute delle infrastrutture. Se in passato per ottenere i dati era necessario recarsi sul posto, oggi grazie alla tecnologia è possibile monitorare i diversi parametri grazie a sensori e dispositivi elettronici.


I numeri e le norme
 

Se pensiamo a dighe e fiumi, l’apporto della tecnologia è fondamentale per il monitoraggio in luoghi impervi o difficili da raggiungere dall’uomo, che non sempre può calarsi in alveo oppure raggiungere l’interno dell’invaso. Droni e robot possono invece avvicinarsi alle situazioni da monitorare indipendentemente dalla presenza di acqua e dall’altitudine, raccogliendo dati preziosi. Allo stesso modo, sensori opportunamente posizionati possono intercettare cambiamenti repentini e lanciare alert in tempo reale. 

In Italia ci sono 532 grandi dighe e oltre 10.000 piccole: le prime hanno sbarramenti alti oltre 15 metri o con un invaso di oltre 1 milione di metri cubi. 
Il 60% delle grandi dighe ha più di 50 anni e il 90% è stato costruito prima dell’entrata in vigore delle attuali norme tecniche. Inoltre, il 70% è stato progettato senza prendere in considerazione l’attività sismica, che all’epoca non era normata. 
Dal 2016 in Italia esiste il Piano di messa in sicurezza delle grandi dighe”. Con il suo aggiornamento, avvenuto nel 2018, sono previsti e finanziati oltre 130 interventi, ma le procedure di attuazione, ad oggi, sono ancora molto lente e poco uniformi nelle varie aree d’Italia. 

I corsi d’acqua in Italia sono invece stimati dall’Ispra in 7.494: la Strategia Europea per la Biodiversità impone agli Stati membri di redigere un Piano di ripristino ambientale, che dovrebbe indicare come ciascuno intenda contribuire, tra le altre cose, a rimuovere le opere obsolete che si trovano all’interno di fiumi e torrenti. 

Poiché la situazione è in via di definizione, avere sistemi di monitoraggio costante può aiutare a controllare meglio e più velocemente dighe e fiumi.


Droni, robot, sensori
 

Tra gli strumenti più avanzati per il monitoraggio vi sono i droni, che permettono di scattare acquisire immagini o realizzare filmati di luoghi impervi o difficili da raggiungere. La velocità e la precisione con cui si possono raccogliere informazioni senza mettere in pericolo vite umane ne giustificano ampiamente l’utilizzo. Inoltre, grazie alla loro versatilità, una volta individuata un’area da attenzionare, possono produrre facilmente materiale da diverse angolazioni.   

Per quanto riguarda i corsi d’acqua, i droni sono in grado di intercettare velocemente manufatti abusivi o materiale che si trova in alveo in modo più veloce ed economico rispetto a un elicottero. 

L’ispezione di condotte idriche e il monitoraggio del loro stato di conservazione può invece essere affidato a robot in grado di accedere a spazi angusti. 

Per la diagnostica, infine, i sensori rappresentano la scelta migliore: essendo in grado di misurare portate e volumi, riescono a fornire dati utili in tempo reale sulla situazione dei fiumi in caso di alluvioni o altri eventi altrimenti poco gestibili da remoto.  
Per le dighe, invece, possono misurare le deformazioni - anche minime - delle opere. 

In conclusione, grazie alla tecnologia la manutenzione preventiva su dighe e ponti ha raggiunto una precisione elevata: possiamo monitorare in tempo reale lo stato di usura e i volumi d'acqua ovunque, oltre a raccogliere dati preziosi e lanciare alert tempestivi, garantendo un controllo più efficace e veloce. 

Considerando, inoltre, che molte dighe sono obsolete e che la situazione dei corsi d'acqua è spesso critica, tutto ciò rappresenta un notevole passo avanti ai fini della sicurezza ottimale delle infrastrutture idriche.


White-Paper_manutenzione predittiva e intelligenza artificiale per le imprese