Monitoraggio in agricoltura, come si semplifica grazie alla tecnologia
Le condizioni ambientali sono un fattore determinante per le produzioni agricole. Eventi meteo, attacchi parassitari, fitopatologie sono variabili in grado di incidere pesantemente sulle rese produttive, fino ad azzerarle. È quanto accaduto negli ultimi anni in Italia e in Europa: funestate dagli eventi meteorologici avversi come grandinate e siccità, alcune colture — è il caso delle pere, ma anche di alcune drupacee, per esempio albicocche e pesche — non hanno potuto terminare il ciclo produttivo, vanificando gli sforzi, anche economici, dei produttori.
Pertanto, per questi ultimi, poter prevedere con anticipo eventuali precipitazioni o, anche, situazioni pericolose provocate dalle temperature eccessive, è un aspetto fondamentale, perché permette loro di intervenire con azioni correttive e tempestive, per esempio proteggendo la coltura con teli e coperture, oppure organizzandosi con irrigazioni di soccorso.
Non solo: essere a conoscenza di un possibile attacco patogeno prima che si manifestino i danni, aiuta l’agricoltore a intervenire con trattamenti ad hoc prima che sia troppo tardi e, anche, conformemente alla normativa di settore.
Il monitoraggio a supporto delle decisioni
Sono queste le principali ragioni che hanno portato il diffondersi di soluzioni per il monitoraggio attivo del campo. Alcune di esse sono particolarmente sofisticate e sono ad alto tasso di innovazione tecnologica, con l’intelligenza artificiale che la fa da padrona. Altre, più semplici, ma comunque efficienti, sono invece basate sulla sensoristica e meglio si adattano al tessuto produttivo agricolo italiano, caratterizzato dalla frammentazione e polverizzazione delle imprese agricole che, il più delle volte, sono familiari.
Nella loro semplicità, in ogni caso, i sensori impiegati in agricoltura hanno permesso alle aziende agricole di essere connesse e di aprirsi alla digitalizzazione: in molti casi è sufficiente solo uno smartphone per poter dare avvio al monitoraggio. Il compito dei sensori consta nella rilevazione dei dati: vengono dunque rilevati il tasso di umidità, le temperature, la presenza del vento e altri dati utili al produttore che, forte della propria esperienza, può valutare meglio lo stato delle colture. In altre parole, i dati e le informazioni rilevati dai sensori sono un prezioso supporto alle decisioni dell’imprenditore agricolo.
Il monitoraggio delle colture per risparmiare
Entrando nel merito, il monitoraggio in agricoltura porta una serie di vantaggi che si traducono anche in una maggiore sostenibilità dei processi produttivi, sostenibilità intesa nelle sue tre direttrici, ambientale, economica e sociale. Riduce infatti il passaggio in campo di macchine e operatori e permette di limitare l'impiego delle risorse, per esempio acqua — perché si irriga solo quando serve — per esempio fitofarmaci e fertilizzanti, perché si tratta solo quanto è davvero necessario, distribuendo a rateo variabile i prodotti. Le ricadute positive, sia in termini di riduzione dell’impatto ambientale delle operazioni, sia in termini di riduzione del costo di produzione, sono evidenti.
Volendo fare sintesi, il monitoraggio in agricoltura supportato dalla tecnologia si traduce nei seguenti vantaggi: miglioramento delle rese e della produttività, perché si interviene tempestivamente; risparmio in termini economici sia di materie prime, sia di energia, perché si interviene efficacemente solo quando serve; riduzione dell’impatto ambientale delle attività.
Il monitoraggio lungo tutta la filiera
Il monitoraggio in agricoltura supportato dalla tecnologia, sicuramente utile in campo, porta vantaggi anche lungo gli step successivi della filiera, per esempio nelle operazioni di immagazzinamento del prodotto o di trasporto. Poter conoscere le condizioni ambientali in cui si trova il prodotto destinato a essere distribuito, infatti, non soltanto è essenziale per migliorarne la shelf-life e per intervenire tempestivamente in caso di malfunzionamento degli impianti, per esempio di quelli refrigeranti. Ma si traduce anche in un importante strumento in tema di rintracciabilità delle produzioni. Quest’ultima, tra l’altro, cogente a livello comunitario per coloro che commercializzano prodotti.