Anche la sicurezza punta a diventare “intelligente” con le nuove applicazioni di Smart Safety basate sullo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale (IA).
Tra queste applicazioni, il riconoscimento di immagini e oggetti si sta ritagliando un ruolo destinato a espandersi in tanti contesti differenti, dalla guida autonoma dei veicoli al controllo degli accessi nei luoghi pubblici e privati, grazie alla progettazione di reti neurali sempre più complesse, in grado di simulare i processi percettivi del cervello biologico umano.
Utilizzando algoritmi di autoapprendimento per la computer vision, infatti, è possibile insegnare ai software a riconoscere determinati oggetti all’interno di fotografie e riprese video; è il “deep learning”, un apprendimento generato da diversi livelli di elaborazione dei dati, dove il software impara progressivamente a distinguere forme, colori, pattern, a seguire i movimenti degli oggetti, ricavare dati e informazioni da ciò che ha “visto”.
Tra le finalità più importanti del riconoscimento immagini/oggetti c’è la pubblica sicurezza. Stazioni ferroviarie, aeroporti, parcheggi, centri commerciali, stadi: in tutti questi luoghi, i sistemi di videosorveglianza possono diventare più veloci e affidabili se sfruttano le potenzialità della smart safety integrata con l’intelligenza artificiale.
I programmi di smart safety possono rilevare la presenza di oggetti incustoditi in stazioni e aeroporti, anche quando c’è particolare affollamento e confusione. Si può addestrare il software di riconoscimento oggetti a identificare situazioni “sospette” e quindi potenzialmente pericolose con diverse categorie di oggetti incustoditi: borse, zaini, sacche, valige, tutti oggetti, che potrebbero essere stati abbandonati volontariamente da criminali per poi compiere un attentato o una rapina.
Questi software sono in grado di riconoscere situazioni potenzialmente pericolose quando le persone indossano oggetti che rendono difficoltoso il riconoscimento nei luoghi pubblici, come caschi, maschere, veli integrali (burqa), passamontagna, oppure combinazioni di oggetti, che indossati insieme rendono più difficile identificare un individuo (cappelli e occhiali scuri ad esempio). Vale la pena ricordare che la normativa italiana prevede che le persone debbano essere sempre riconoscibili nei luoghi pubblici.
I sistemi di smart safety possono anche rilevare la presenza di armi e altri oggetti utilizzati allo scopo di minacciare le persone: pistole, fucili, coltelli, spranghe, mazze. Questo tipo di rilevamento oggetti può essere molto utile in centri commerciali, negozi, banche, uffici postali, ingressi negli stadi e palazzetti sportivi. Si può addestrare il sistema di smart safety a riconoscere gesti e comportamenti potenzialmente pericolosi per l’incolumità delle altre persone, abbinando un sistema di riconoscimento facciale, in grado di rilevare tratti biometrici che caratterizzano determinate reazioni emotive (rabbia, paura, aggressività).
Si possono anche controllare gli accessi dei veicoli nei parcheggi o nelle aree protette (ad esempio le zone urbane a traffico limitato), monitorando tutti i flussi in entrata/uscita dai singoli varchi di accesso. Così è possibile segnalare o bloccare eventuali passaggi di veicoli non autorizzati tramite sistemi di videocamere per il riconoscimento targhe e applicazioni AVI (Automated Vehicle Identification).