Le tecnologie digitali aiutano le stazioni appaltanti a eseguire il protocollo di legalità nei cantieri edili, aumentando la sicurezza per gli acquisti di materiali e forniture e garantendo il controllo di tutte le attività svolte dalle imprese.
Ricordiamo che ai sensi dell’art. 83 del decreto legislativo 159/2011 (Codice delle leggi antimafia), prima di stipulare contratti e subcontratti che riguardano lavori, servizi e forniture in ambito pubblico, è necessario acquisire la documentazione antimafia, allo scopo di contrastare le infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici.
Ci sono diversi strumenti digitali che consentono di applicare con la massima trasparenza, completezza e accuratezza il protocollo di legalità. Tra le soluzioni “smart” spicca la gestione documentale integrata prevista dai software per gli appalti. Questi software sono sviluppati per facilitare il più possibile la raccolta dei dati e delle informazioni che le stazioni appaltanti richiedono ai loro fornitori e sub-fornitori.
L’obiettivo è gestire con un unico database centralizzato tutti i documenti acquisiti in formato elettronico: ciò permette di aggiornare costantemente l’anagrafica delle imprese così come il settimanale di cantiere, verificando che tutte le procedure degli appalti siano svolte nel pieno rispetto del protocollo di legalità.
In particolare, gestire il flusso di documenti con un archivio digitale consente di rendere più semplici e veloci diverse operazioni: non solo la raccolta di dati e informazioni e il loro aggiornamento, ma anche la condivisione dei file con altri soggetti, ad esempio gli enti preposti alle attività di verifica.
Ecco alcuni aspetti che si possono controllare per la certificazione antimafia del protocollo di legalità, grazie agli strumenti digitali della gestione documentale:
Un punto che merita di essere approfondito è che le tecnologie digitali consentono di sviluppare applicazioni molto evolute per aumentare la sicurezza nei cantieri; il concetto di “sicurezza” va inteso in senso ampio, quindi non solo come tutela dell’incolumità fisica degli operai e riduzione degli incidenti sul lavoro, ma anche come controllo degli accessi ai fini del protocollo di legalità.
Così gli strumenti digitali dei software appalti - come la gestione integrata dei documenti - si possono abbinare a soluzioni basate sull’intelligenza artificiale (IA).
In particolare, i sistemi di computer vision per il riconoscimento di persone e oggetti sono un prezioso alleato per chi deve applicare il protocollo di legalità.
Vediamo di seguito qualche esempio di come applicare il protocollo di legalità attraverso le tecnologie di riconoscimento persone e oggetti, in modo da contrastare possibili infiltrazioni mafiose nella filiera degli appalti e subappalti: