L’imprevedibilità dei mercati è diventata una nuova normalità. Pare quasi un ossimoro, ma è in questo contesto che le imprese produttive sono costrette a muoversi e a prendere decisioni. Serve capacità di reazione immediata. Le soluzioni di smart logistics rispondono all’esigenza delle aziende di rimanere competitive in un mercato che muta repentinamente. Il futuro è da reinventare di giorno in giorno con la digitalizzazione.
Nel caso delle realtà del settore CEP (Courier, Express and Parcel), per esempio, l’arrivo della pandemia ha dimostrato quanto, potenzialmente, la tecnologia possa ottimizzare i flussi di lavorazione. Le imprese che avevano precedentemente investito in smart logistics sono riuscite a moltiplicare la velocità di smistamento dei pacchi, la precisione, la puntualità nelle consegne, aumentando di fatto la produttività a parità di impianti, rispetto al 2019.
Se l’enorme incremento di acquisti online registrato durante il primo lockdown ha messo a dura prova tutte le imprese logistiche, oggi la guerra in Ucraina pone una sfida ancora più dura a una platea ancor più vasta di imprese. L’imprevedibilità non riguarda solo le forniture energetiche e il loro prezzo, ma anche le ripercussioni che il conflitto ha sull’intera economia. Le catene del valore, le filiere, la capacità di rimanere competitivi dipendono più che mai dai costi e dalla disponibilità di materie prime, da una domanda calante per i tassi di inflazione, dallo spettro della recessione e di una nuova crisi del lavoro, da difficoltà logistiche nei porti e nel trasporto su gomma.
Il Centro studi Confindustria1 rivela che, mentre scriviamo (aprile 2022), 9 imprese su 10 sono in difficoltà per i rincari delle materie prime e 8 su 10 per gli approvvigionamenti. Il 47% di imprese ritiene nulla la probabilità di miglioramento delle prospettive economiche nel 2° trimestre 2022. Ogni realtà produttiva, dunque, deve trovare la forza al suo interno.
In un mercato imprevedibile, lo scudo difensivo dell’industria è la costruzione di una vera e propria data-driven company, capace di reagire ai cambiamenti del contesto economico e alla fluttuante domanda da parte dei clienti. I dati in real-time, oggettivi e realistici, sono gli unici fattori realmente indispensabili ai decision maker per modellare la supply chain senza generare sprechi e, persino, valorizzando le difficoltà.
La catena di approvvigionamento, o supply chain, comprende tutto il ciclo di vita del prodotto finale, dalla scelta delle materie prime fino al post-vendita. La logistica 4.0, o smart logistics, non è che una parte della supply chain, evidentemente, ma il suo contributo alla competitività può risultare determinante. Attraverso le strategie operative e le infrastrutture di smart logistics, infatti, l’impresa aumenta l’efficacia dei processi nell’intera catena di approvvigionamento.
Le caratteristiche principali delle tecnologie smart logistics riguardano la possibilità di:
La smart logistics cambia dunque le carte in tavola. Grazie alla sua capacità di analisi dei Big Data e all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, un sistema digitale di Logistica 4.0 migliora i processi e le previsioni, riduce gli incidenti e i costi, aumenta la flessibilità operativa. Ogni obiettivo diventa più raggiungibile. Soprattutto, però, va detto che la smart logistics aiuta a supportare le decisioni dei Responsabili di Magazzino e della Logistica, alleviando il peso della responsabilità. Il che, in un periodo caratterizzato da eventi e mercati imponderabili, non è poco.
1 Fonte: Confindustria